Storia Città Giardino

Fu chiamato così perché il progetto iniziale, si ispirava proprio al modello architettonico e urbanistico inglese della cosiddetta “Garden City”. 

Il territorio sino alla metà del ’900 era un’immensa distesa di campi e prati con numerose cascine, tra le quali l’Olivero, il Giaione e la Roccafranca. La storia della Città Giardino, posta tra le Casermette San Paolo sorte nel 1938 e la Cascina Giaione ed omonima di quella, con vicende quasi analoghe, del quartiere torinese di Mirafiori Sud inizia nel 1948. L’uomo d’affari Vittorio Carosso, con altri imprenditori, il 17 luglio 1948 fonda la Società Torinese Edile « Città Giardino » (STECG) che avvia il progetto per la costruzione di 475 villette per dar modo a chi era alla ricerca di una casa, ed erano in molti dopo che la Seconda Guerra Mondiale aveva distrutto il 30% del patrimonio edilizio torinese, di poter avere un’abitazione di proprietà. La prima villetta venne consegnata l’11 aprile 1949, ma siccome i lavori andavano a rilento, le prenotazioni diminuirono. Nel frattempo nacque la Cooperativa Edile Città Giardino, la quale riuniva tutti i futuri proprietari e si proponeva di trovare i soldi per la costruzione tramite sovvenzioni e contributi statali per l’edilizia popolare. Essi scoprirono gravi irregolarità contabili della società STECG. Nel gennaio 1950, l’impresa costruttrice STECG fallisce portando sul lastrico molte delle persone che avevano investito i loro risparmi nel miraggio di una casa. Partì una denuncia all’autorità giudiziaria e il tribunale dichiarò la bancarotta fraudolenta da parte dei titolari della STECG, società che venne dichiarata fallita il 2 febbraio 1950. L’impresario Vittorio Carosso nel frattempo fuggì e l’ammanco complessivo fu di 280 milioni dell’epoca (oltre 25 milioni di euro attuali!). La Cooperativa, nonostante la difficile situazione, decise di non sciogliersi, rilevò le attività e passività della fallita STECG e proseguì nel progetto. Mancavano tutte le opere di urbanizzazione e i servizi essenziali quali acquedotto, illuminazione pubblica, asfaltatura, ecc.). Il 27 febbraio 1955 nacque il Consorzio Pro Città Giardino con il proposito di tutelare in sede istituzionale i diritti dei soci della Cooperativa. Grazie all’intervento del Consorzio il Comune concesse i regolari permessi di costruzione e di abitabilità e contribuì con un milione alle opere di urbanizzazione, mentre tutti gli altri costi vennero coperti dai soci. Negli anni 1960-1961 tutta l’area risultava finalmente edificata ed abitabile.

Città Giardino, nonostante il passare degli anni, è rimasto un borgo di periferia, a misura d’uomo, con le sue tipiche case di due piani, con i suoi negozi e la sua chiesa e dove tutti si conoscono. Negli anni molte delle case sono state anche ristrutturate da parte di nuovi abitanti che apprezzano la zona per la sua tranquillità; nel frattempo anche la Cascina Giaione, sui terreni della quale era sorta la Città Giardino, è stata ristrutturata diventando sede della Circoscrizione Due.

La storia non va dimenticata, anzi va tramandata affinché anche i nostri figli possano dire un giorno: là dove c’era l’erba oggi vi è una città fondata da un gruppo di pionieri, dai nostri padri, dai nostri nonni …